Nel nostro ultimo articolo abbiamo visto con Giulia le caratteristiche fondamentali che un aspirante ortolano dovrebbe avere. Ok, dopo questa importante premessa direi che é il caso di continuare! Ora lasciamo la parola a Giulia, che oggi ci dirá un po’ di piú riguardo gli spazi necessari per un orto. Da dove cominciamo? Ma prima ancora, Giulia, dicci…
Perché iniziare un orto?
L’orto é un mondo per me affascinante, ma non solo: se ci pensi di questi tempi può far comodo a tutti coltivare un piccolo spazio verde. Ad esempio, nel pieno della pandemia, prenderci cura dell’orto ci ha salvato. È stato ossigeno per i polmoni e ci ha svagato molto. Parlo al plurale perché coltivo questa passione con l’aiuto di mio padre, colui che mi guida, mi insegna e ripara agli errori che spesso faccio (ma che anche lui commette). Noi siamo una squadra, a volte slegata, altre ben pianificata, ma che ha sempre tanta voglia di fare e di imparare giorno dopo giorno. E poi si sa che le cose fatte in compagnia sono ancor più stimolanti.
Vediamo ora di calarci nella parte pratica…
Premetto che mi sento ancora nel pieno dello studio. Alcune cose le ho lette, altre le ho apprese tramite gli sbagli ed altre ancora attingendo dall’esperienza di mio padre. Questo articolo mi ha dato l’opportunità di approfondire alcuni dettagli che davo per scontato o che facevo in maniera spontanea ma senza conoscerne il motivo. Spero che questo approfondimento possa essere d’aiuto anche a te…e ora si parte, alla scoperta di questo mondo affascinante!
Questione di spazi
Quanto spazio serve per realizzare un vero e proprio orto o anche solo per iniziare un approccio alle coltivazioni? Beh non ci sono regole! Le cose fatte in grande chiameranno ovviamente più spazio, tempo ed energie ma nessuno ci vieta di iniziare pian piano anche in funzione dello spazio che ognuno possiede. Se decidiamo di creare un orto dedicato alle orticole, fiori ed erbe aromatiche sufficienti a sfamare una singola famiglia non occorrerà molto spazio. Nel caso il progetto preveda anche alberi da frutto, si dovrà prestare attenzione allo spazio “rubato” dall’ombra che proiettano sul terreno. Siccome gli ortaggi necessitano di luce costante, sotto l’ombra degli alberi non si potrà piantare granché.
Quindi l’importanza degli spazi dipende da ció che vuoi fare!
Le coltivazioni possono essere effettuate:
● Su terreno comune: innanzitutto si dovrà capire che tipo di terreno abbiamo a disposizione, è il fondamento sul quale cresceranno le nostre piante, quindi è bene conoscerne le caratteristiche per organizzarsi di conseguenza.
I terreni si suddividono in:
● Terreno argilloso: essendo pesante e compatto, crea ristagno d’acqua e di nutrienti.
● Terreno sabbioso: leggero e friabile, crea un buon drenaggio, ma tende ad asciugarsi in fretta e portare via i nutrienti.
● Terreno misto (sabbia, limo ed argilla): è il migliore per drenare e mantenere i nutrienti della terra. Nel nostro orto abbiamo un terriccio tendente al sabbioso che viene miscelato da terreno compostabile ed un mix di terra della zona. È molto semplice da lavorare ed abbastanza fertile per accogliere moltissime coltivazioni. Crescono bene tutte le tipologie di lattuga, le crocifere, la valeriana, gli asparagi ed i finocchi. Allo stesso tempo otteniamo una discreta produzione anche di pomodori, zucchine, peperoni e così via.
Ci si può ritagliare uno spazio in giardino oppure in una zona incolta vicino o fuori casa, quello che conta è scegliere la zona più soleggiata e protetta dal vento. È indubbio che si dovrà ripulire il suolo e sottosuolo da tutto ciò che è di impedimento alla coltivazione. Andranno eliminati i sassi più grossi e le erbacce presenti, avendo cura di estirparle dalla radice. Poi, con l’aiuto di attrezzi appositi, si dovrà arieggiare il terreno smuovendo le zolle più profonde. Con questa operazione si porteranno in superficie le sementi più profonde. È importante svolgere con cura questa fase per mantenere più pulito il terreno dalle piante infestanti.
Sai da cosa puoi capire che hai un terreno di qualitá?
Una nota importante per capire se il terreno è di buona qualità è la presenza di lombrichi. Questi viscidi insetti vivono nel sottosuolo ed emergono in superficie per cibarsi dei detriti deposti sul suolo. Il loro passaggio crea dei tunnel che arieggiano la terra la quale essendo ingoiata, lavorata dall’intestino ed espulsa in forma diversa, conferisce alla terra maggiore fertilità. Non la trovate una cosa pazzesca?
Direi di sí! ma quando é meglio lavorare la terra??
I periodi migliori per lavorare la terra preparandola alle colture sono indubbiamente l’autunno o la fine dell’inverno, quando il terreno è più morbido e privo d’acqua. Il terreno deve essere concimato con letame o materiale di compostaggio e lasciato riposare prima di coltivarlo. Oltre allo spazio dedicato alle piante, è strategico progettare anche le corsie di passaggio tra i vari filari, per evitare di fare pressione sulla terra e di insozzarsi le scarpe, specialmente quando piove. Altra cosa da considerare è la scelta di inserire una o più serre, queste aiutano a riparare dalle intemperie come il sole cocente, il gelo, la grandine, ecc. In piena estate, quando l’esposizione del sole è più accentuata, si rischierà la scottatura di foglie e frutti, mentre in inverno la scottatura da freddo. Il vantaggio di optare per la serra è quello di mitigare la temperatura esterna evitando di danneggiare gli ortaggi ed aiutare ad anticiparne o posticiparne la crescita.
e voi avete una serra?
Il nostro orto è affacciato in prevalenza all’aperto, solo una piccola parte è sotto una serra. Questa idea è stata di mio padre ed è dettata dall’esperienza e dall’istinto primordiale di sopravvivenza. Supponiamo che arrivi una forte grandinata, evidentemente rovinerà tutto ciò che trova, dalle piante agli ortaggi e non ci sarà modo di riparare al danno causato. Il dispiacere procurato da questo evento naturale sarà mitigato dalla possibilità di attingere dagli ortaggi sotto la serra, il che equivale a “non morire di fame”. Una volta questa era l’unica alternativa possibile, non un’opzione come lo è oggi. Una domanda potrebbe sorgere spontanea: “Ma allora perché non fare direttamente tutto sotto serra?” È una questione di costi aggiuntivi e tempo extra impiegato per l’installazione. Ognuno farà i propri piani in base alle disponibilità.

● All’interno di vasche: questa modalità è molto comoda per chi non dispone di una superficie di terra. Ad esempio nelle grandi città vengono creati degli orti o giardini urbani su terrazzi e balconi piuttosto grandi. Vengono create delle vasche di terriccio comprensive di un sistema di drenaggio dell’acqua. Queste vasche si possono creare con vari materiali anche di recupero come i bancali di legno, le lamiere, i mattoni oppure si possono acquistare già pronti. Possono essere collocati anche su terra per chi avesse un terriccio poco coltivabile, inoltre l’aspetto dell’orto sarà più ornamentale e comodo anche per chi poi se ne prenderà cura. Il nostro orto all’aperto è stato inserito sul terrazzo dietro casa e creato da mio padre con l’aiuto di un suo cugino tuttofare. Hanno creato queste vasche con annessi sistemi di drenaggio e sentieri di passaggio. Questa idea ha preso vita non perché non ci fosse terra a sufficienza, ma per sfruttare al massimo uno spazio che sinceramente non sapevamo come impiegare, salvo per la stesura dei panni!

● In vaso: quest’ultima modalità è molto simile a quella in vasca ed è ottima per chi dispone di spazi minimi. I vasi possono essere collocati su balconi, davanzali o sul pianerottolo d’entrata. Vige sempre la regola di esporre le piante alla luce ed all’aria aperta. Più i vasi saranno spaziosi e maggiori saranno le piantine che potranno essere ospitate. Considerate sempre che tra una pianta e l’altra (in base alla tipologia) ci vogliono all’incirca 30/40 cm di distanza per lasciare lo spazio di crescita ed il nutrimento, altrimenti faticheranno a crescere in modo adeguato rischiando di rubarsi i principi nutritivi presenti nella terra. Per i tuberi e le verdure a radice scegliete vasi rettangolari lunghi che dispongono di una buona profondità.
…e tu che spazi hai a disposizione? Per che modalitá opti? Facci sapere con un commento qui sotto! 🙂 e non perderti l’articolo di domenica prossima, andremo ancora piú nel pratico: scopriremo insieme a Giulia come coltivare e ci dará moltissimi consigli al riguardo.
Un abbraccio,
Giulia e i Gaeblini
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