Vedo Basti pensieroso controllare da vicino gli alveari, Nonno Heinz preoccupato pure lui, peró dai lui non fa testo, é sempre un po’ cosí!
‘Maaa cosa stai guardando? C’é qualcosa che non va??‘
‘Eh c’é un bel po’ di movimento…speriamo non si tratti di saccheggio!‘
‘Come scusa? Mica ho capito io…‘
…Se anche tu ti stai chiedendo la stessa cosa, questo articolo fa proprio al caso tuo! Sí, perché le api sono belle e buone, ma come tutti sanno sonoanche grandi stacanoviste. Adorano passare le giornate alla ricerca di nettare, fa parte del loro istinto, della loro natura. Non é soltanto una pura questione di fame. Niente le ferma, non guardano in faccia nessuno e si possono trasformare in piccole ladruncole niente male! Ed é cosí che si parla anche di saccheggio, di ‘rubare’ anche nel mondo delle api.
Saccheggio…ma é una metafora o per davvero?
No no, macché metafora! Stiamo parlando sul serio! Adesso ti spiego un pochino meglio: ci sono dei periodi delicati dell’anno in cui si puó verificare questo fenomeno, ma in che consiste? Le api letteralmente saccheggiano altri alveari, si intrufolano in un’altra arnia per rubarne le scorte. Ma perché? Quando? Quei periodi delicati a cui ci stavamo riferendo prima sono di solito il passaggio dalla bella stagione a quella sempre piú fredda, e viceversa. O anche in caso di inverni particolarmente lunghi e mancanza di risorse nettarifere.
Ma perché le api si danno al saccheggio in quei periodi?
Saccheggio significa che rubano scorte.

Prova a pensare: l’estate é ormai finita, le temperature si abbassano sempre piú, le risorse nettarifere ormai non ce ne sono, parte l’ansia pre-inverno. Le api vogliono fare scorte a piú non posso. Se percepiscono che una famiglia ha piú scorte e magari é anche un po’ debolina, se ne approffittano della situazione e si buttano all’attacco. Qualcosa di simile avviene quando iniziano le prime tiepide giornate primaverili, in cui le risorse nettarifere devono ancora ufficialmente sbocciare, le scorte dell’inverno sono magari agli sgoccioli e qualcuno ha piú di altri.
Ma perché succede? Non si puó evitare?
Il buon apicoltore si preoccupa di lasciare la giusta quantitá di scorte ed eventualmente un’ alimentazione aggiuntiva bilanciata, ma puó capitare che per inesperienza o superficialitá, si finisca per lasciare troppo poco o troppo tanto e da lí si rischia il saccheggio. Certo dipende anche da fattori non proprio chari al 100%, come quanto veramente é forte una famiglia, quanto sará lungo l’inverno e quindi quante scorte effettivamente verranno consumate (ci vuole anche un pizzico di fortuna quindi). C’é da dire comunque che le api sono veramente un ansiogeno pozzo senza fondo, piú possono raccogliere piú raccolgono…é anche per questo, ad esempio, che quando somministriamo l’alimentazione aggiuntiva, lo facciamo nel tardo pomeriggio/sera, quando ormai sono tutte rientrate nei ranghi. Se lo si facesse in pieno giorno, partirebbero all’attacco… per il saccheggio, appunto! Puó anche succedere che un apicoltore abbia fatto tutto giusto e un altro non troppo distante abbia lasciato poche scorte, le api di quest’ultimo potrebbero tentare il saccheggio nell’apiario del primo.
Come ci si accorge che c’é un saccheggio in corso?
Si nota del movimento sospetto davanti all’arnia: é particolarmente affollata e si notano segni di lotta tra le api estranee che si vogliono intrufolare e quelle che tentano di sbarrare il passaggio. Il problema piú grosso é che la famiglia che subisce il saccheggio, se troppo debole, infine soccombe e l’apicoltore si ritrova con una famiglia in meno o comunque molto molto debole. Anzi, entrambe le famiglie – sia quella che attacca che quella che subisce – saranno comunque molto piú deboli, considerando le perdite sul ‘campo di battaglia’. Ció a riconferma che il buon apicoltore ha tutto l’interesse nel lasciare abbastanza scorte di cibo alle api.
Ora ti é piú chiaro? Avevi mai sentito parlare del termine ‘saccheggio‘ applicato al mondo delle api? Se hai dubbi o domande, dicci pure con un commento qui sotto! 🙂
Un abbraccio,
i Gaeblini