
Lo scorso Natale – quello lockdownizzato del 2020 – Babbo Natale mi ha portato una bellissima arnia nuova di zecca. La mia prima arnia! Di cui mi prenderó cura personalmente e che presto sará piena di bellissime apine (faró del mio meglio!). Prossimamente ci saranno aggiornamenti anche su questa 🙂
Ma da cosa é composta un’arnia? E soprattutto in base a che criterio potresti optare per un tipo o per un altro? Se ti interessa saperne di piú, ti consigliamo di andare avanti a leggere. Ti sveleremo qualche dettaglio anche sulle arnie che usiamo noi.
Com’é strutturata un’arnia?

Ho visto un’arnia per la prima volta da vicino solo dopo aver visitato Sebastian. Devo ammettere che mi hanno affascinato subito! Se non hai mai avuto un incontro ravvicinato con un’arnia, sappi che ha una struttura tanto semplice quanto interessante. In generale si puó suddividere in:
- (partendo dal basso) un fondo con vassoio anti varroa, un parassita molto diffuso e dannoso per le nostre amiche api
- una rete che permette il ricircolo dell’aria, ma che protegge anche da ospiti indesiderati (come topolini eheh)
- il foro d’entrata o ingresso, da dove le api entrano ed escono. Questa apertura viene regolata a seconda della stagione e del numero di api che abitano l’arnia
- il nido, che corrisponde alla sezione dell’arnia (la ‘scatola’) dove l’ape regina depone le uova
- il melario, che potremmo soprannominare ´il magazzino del miele´. Non so se lo sai giá, ma tra il nido e il melario c’é una griglia detta escludi regina che non lascia passare appunto l’ape regina – nettamente piú cicciotta rispetto alle altre api del reame. “Ah quindi gli apicoltori non ´rubano´ tutto il miele alle api??” Assolutamente NO, per lo meno, un buon apicoltore sicuramente no! Questa ad esempio era una cosa che non sapevo prima di conoscere Basti. Vale a dire: c’é una sezione apposita dell’arnia dove viene immagazzinato il miele, alla quale sua maestá l’ape regina non ha accesso (e quindi sará priva di larve). Questa parte – il melario – viene utilizzata dagli apicoltori nella smielatura. Tieni presente che ovviamente il miele non si trova solo nel melario, ma in tutta l’arnia (infatti circa un quarto del nido contiene miele o comunque cibo per le api). Nido e melario contengono i favi costruiti in appositi telaini, il cui numero varia a seconda del tipo di arnia.
- Proseguendo – in cima – si ha il coprifavo
- Infine il tetto
Quanti tipi di arnie esistono?
Bella domanda! Considera che ce ne sono di svariati modelli. Difatti, in tutto il mondo, gli apicoltori usano diversi tipi di arnie a seconda delle tradizioni, delle esigenze personali e regionali. Tuttavia, partiamo con il dividerli in due categorie principali:
- le arnie a sviluppo verticale
- le arnie a sviluppo orizzontale
ARNIE A SVILUPPO VERTICALE
Perché si chiamano a sviluppo verticale? Perché il melario viene posto sopra il nido, quindi si sviluppa verso l’alto.
Queste sono sicuramente piú funzionali e piú diffuse tra chi pratica l’apicoltura per professione. Ti stai chiedendo il motivo? Beh, principalmente per la loro modularitá. Questo é un enorme vantaggio: l’uniformitá dei telaini, dei nidi, del melario…facilita di gran lunga la vita!
Tra le arnie a sviluppo verticale piú famose abbiamo:
- L´arnia Langstroth
- dimensioni del nido: 46,5*38*24 cm
- i favi sono paralleli all’entrata dell’arnia, sono quindi posizionati a freddo. Ma che significa? Se anche tu non l’avevi mai sentita prima d’ora, porta un attimo di pazienza, dopo ti diró che si intende
- il nido e il melario hanno la stessa dimensione, quindi i favi che vanno bene per uno, sono perfetti anche per l’altro. Pertanto, pane amore e modularitá!
- svantaggio: un melario di queste dimensioni é piuttosto pesante
- L´arnia Dadant-Blatt (ovvero, la piú utilizzata in Italia)
- é molto simile in generale alla Langstroth, ma é piú alta: 31 cm di altezza anziché 24 cm!
- anche qui i favi sono a freddo
- la puoi trovare sia con 10 che 12 favi
- una sua particolaritá é il melario piú piccolo rispetto al nido (difatti ha un’altezza di 17cm!) – cosa comporta? Sicuramente il fatto che sia molto piú facile da spostare e maneggiare
- svantaggio: purtroppo é meno modulare. Ad esempio, i favi che vanno bene per il melario, non possono essere usati per il nido, e viceversa.
ARNIE A SVILUPPO ORIZZONTALE
Non so se l’hai mai sentita nominare, ma la Top Bar (anche detta arnia Keniana) é la piú famosa tra quelle orizzontali. Non é complicata da gestire e non richiede ulteriori materiali, come ad esempio i melari o i fogli cerei. Qualcosa di piú sull´arnia Top Bar?
- viene considerata come un tipo di arnia naturale, con la quale non si disturbano poi cosí tanto le api, dato che comporta interventi ridotti da parte dell’apicoltore
- svantaggio: per quanto riguarda la produzione di miele non é pratica come le altre. In questo caso, si procede con la spremitura del favo, che ovviamente ne compromette il riutilizzo (per la capita, le api si dovranno ricostruire il tutto da capo). Inoltre, non c’é una divisione netta tra nido e melario – secondo te, questo cosa causa? Diventa difficile capire quanto miele tenere per proprio consumo e quanto da lasciare alle api.
- Generalmente sono sconsigliate per un’apicoltura nomade o per chi é apicoltore di professione. Ad ogni modo, molti ne rimangono affascinati e decidono di adottare delle arnie Top Bar insieme a quelle piú classiche.
Altro da considerare quando vuoi comprare un’arnia?
Altro punto che dovresti considerare: pratichi o vorresti praticare nomadismo oppure la tua é un’apicoltura stanziale? Ad esempio, se hai intenzione di diventare un apicoltore nomade dovresti scegliere delle arnie piú leggere, quindi optare per quelle con 10 favi anziché 12. Di solito sono arnie con il portichetto nella parte anteriore.
Ultimo punto da non sottovalutare: guardati un po´ intorno, quali sono le arnie piú diffuse? Quelle che vedi piú spesso? Non si tratta di copiare nessuno, ma semplicemente l’arnia piú popolare avrá rivenditori piú riforniti e accessibili o potenzialmente altri apicoltori che ti potrebbero passare delle arnie o darti consigli pratici.
E i Gäblini? Che arnie usano?
Per quanto riguarda le nostre arnie, non so se hai notato dalle foto…ma sono quadrate! Questa é la prima cosa che balza all’occhio, suppongo. Si tratta dell’arnia usata principalmente in queste zone. Se ti stai domandando le sue dimensioni, eccotele qua nello specifico: lunga 44,50 cm, larga sempre 44,50 cm e alta 32 cm.
La figata pazzesca é che proprio per il fatto di essere quadrate, le si puó mettere a freddo e a caldo.
Ma cos’é ‘sta storia del freddo e del caldo?
Me la sono fatta spiegare per bene da Basti perché volevo capirci meglio anche io – in poche parole:

- a freddo (quindi con i favi paralleli all’entrata) significa che ogni favo ha diretto ricambio d’aria dall’entrata. Ció vuol dire che il ricambio d’aria é piú rapido e la temperatura interna é meno alta. Pertanto, é ottimo per l’estate! Infatti, ricordati sempre, ok l’estate, il sole, il calore,…, tutto bellissimo, ma se fa troppo caldo non va bene né per le api né per il miele. Posizionare i favi a freddo é molto meglio per diminuire la temperatura interna dell’arnia.
- a caldo (quindi perpendicolari all’entrata) significa che l’aria circola tutta intorno, pertanto si garantisce il ricircolo d’aria, ma meno forte e meno diretto. Ció aiuta molto a mantenere il calore interno d’inverno.

Proseguendo con l’occhiata verso le nostre arnie, cos’altro possiamo dire? Hanno 11 favi, che sono leggermente piú piccoli rispetto alle altre standard citate sopra. Basti sostiene che sono pesanti, ma non esageratamente (gli ho appena chiesto se fosse fattibile per me sollevarle e mi ha risposto con un NO secco 😀 considera che sono una schiappa peró!)
Altro punto positivo delle arnie che usiamo é che essendo meno grandi, le api mantengono meglio la temperatura interna.
Basti ammette di conoscere bene solo questo tipo di arnia, in fondo é quella che utilizzano da sempre, quindi non ha molti termini di paragone. Tuttavia, pensa sia pratica e si trova molto bene. In ogni caso, in un futuro ci piacerebbe sperimentare l’arnia top bar, che ci sta incuriosendo parecchio!
Quale arnia ti ispira di piú? Quali sono quelle che vedi piú spesso dalle tue parti? Ci piacerebbe sentire un po’ la tua 🙂 commenta qui sotto e se ti é piaciuto il post, non dimenticare di condividerlo sui social!
Un abbraccio,
i Gäblini
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